mercoledì 26 settembre 2012


Per i piu' giovani:

Questa persona era giornalista e conduttore televisivo un INNOCENTE di nome ENZO TORTORA conduceva un programma chiamato PORTOBELLO, a causa di un pentito venne INGIUSTAMENTE INCARCERATO e messo alla GOGNA MEDIATICA, Non sembrava vero ad alcuni Magistrati di essere messi anche loro sotto i riflettori, poi, con un caso del genere e finire finalmente in tivvu' allora che si fa'?? LO METTIAMO IN GALERA, piccolo problema, QUESTA PERSONA ERA INNOCENTE, DOVE SONO ADESSO QUEI MAGISTRATI?? non a ZAPPARE LA TERRA MA IN PENSIONE, E PAGATI DA NOI. CHE ITALIA DA SCHIFO

PAGHERETE CARO, PAGHERETE TUTTO

LEGGE PINTO: UN’OPPORTUNITÀ DA COGLIERE La legge n. 89/01 prevede un indennizzo a favore di tutte le vittime delle lungaggini processuali

19 novembre 2009 – 16:12

Alla notizia – oggi risaputa – che l’Italia è la nazione europea più sanzionata dalla Corte di Giustizia per violazione dei diritti umani, non pochi avranno pensato alla solita esagerazione giornalistica. Ma il paradosso è subito spiegato dove si consideri che la causa principale di tali condanne è costituita dai tempi abnormi della giustizia, che ci vede fanalino di coda nel rapporto tra tempi e costi dei processi.

La montagna di ricorsi riversati sulle scrivanie della Corte per violazione dell’art. 6 della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo, indusse l’Europa, negli anni ’90, ad imporre all’Italia una soluzione interna che fungesse da “filtro” rispetto alla giurisdizione sovranazionale. Eppure, ad oltre 8 anni dalla sua entrata in vigore, il rimedio predisposto dal legislatore italiano, la c.d. Legge Pinto (dal nome del suo estensore, Michele Pinto) resta ancora per molti un’opportunità non sfruttata.

Si tratta di una normativa di semplice applicazione, che garantisce a tutte le vittime dell’eccessiva durata dei processi, siano essi di natura civile, penale o amministrativa, tanto per gli attori che per i convenuti, la possibilità di adire la Corte d’Appello territorialmente competente, al fine di veder risarcito il danno morale sofferto in conseguenza di un procedimento protrattosi oltre un limite accettabile. Per orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, il danno non patrimoniale, costituito dalla condizione di ansia e dal patema d’animo sofferto, è invocabile anche dai membri di persone giuridiche, società di persone e di capitali.

La procedura, che è totalmente esente da contributo unificato e spese di notifica, si esaurisce in una singola udienza e garantisce una pronuncia nell’arco di pochi mesi dal deposito del ricorso. Per ogni più dettagliata informazione tecnica in merito a modi e tempi della procedura, opportuno comunque rivolgersi alla consulenza di un legale, onde valutare anche gli aspetti sostanziali del singolo caso.

Dal 2001 al 2008, ben 118 milioni di euro sono stati erogati dallo Stato a cittadini ingiustamente vessati da una giustizia lenta, inefficiente, frustante per le legittime aspettative delle parti coinvolte. Costi enormi, dunque, per le casse dell’Erario, in un sistema Italia che non riesce ancora a risolvere una delle questioni più drammatiche e più direttamente incidenti nella vita delle persone e delle imprese.

Non a caso, è attualmente allo studio del Consiglio dei Ministri una proposta di riforma legislativa volta a rendere la procedura più difficilmente accessibile ed i risarcimenti più magri. Un cambiamento probabilmente imminente che suggerisce di attivarsi in tempi brevi, a tutela di un diritto costituzionale che – per cause che affondano le loro radici in problemi antichi e della più diversa natura – si vede purtroppo quotidianamente violato nelle aule giudiziarie.

Il dibattito sulla giustizia infiamma la politica, divide l’opinione pubblica, riempie i salotti televisivi. Di sicuro impone una severa riflessione perché, come già ricordava il grande giornalista Walter Lippmann, “in una società libera, lo Stato non amministra gli affari dell’uomo. Amministra la giustizia tra gli uomini che conducono i propri affari”.

sabato 1 settembre 2012


CASA CIRCONDARIALE DI VELLETRI

DETENUTI ALL'OPERA (questo e il programma di riabilitazione??)



Er cane de mustafa'!!
"Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio."
[Biglietto scritto da Giuseppe Moscati il 17 ottobre 1922]
« È un mercato pazzerello
dove trovi questo e quello
e c'è pure un pappagallo
con il becco giallo
un tantino picchiatello
non sa dire "Portobello"
ma cantare vuole il ritornello! ... »

Avete ucciso pure o pappavall...

CHIVAMMUORT...........