Persone 'Licenziate' dal settore penitenziario :
Ogni anno nelle carceri italiane muoiono almeno 100 uomini per cause misteriose. L’iter è sempre quello: alcuni detenuti sentono un tonfo, delle botte, delle grida di dolore, poi un silenzio soffocante. Qualcuno da l’allarme e arriva il medico del carcere, il primo a dover nascondere quello che ad alcuni sembra un omicidio, ma solitamente ne seguono molti altri. Per i giudici la ricerca è sempre la stessa: la causa che ha provocato la morte biologica. E tutta lì che si gioca la partita. Ma la morte biologica si ha sempre con l’arresto cardiaco. E’ un meccanismo simile a ogni essere vivente dotato di questo muscolo. I medici lo sanno, ma alla legge non importa. Per i giudici anche chi muore con due buchi in testa e 8 costole rotte, muore inevitabilmente per causa naturale, cioè per arresto cardiaco. In buona sostanza non è semplicemnete legittimo dire che un uomo torturato muore perchè il cuore si è fermato, è soprattutto giusto. Dicendo così non si sbaglia, si fuga ogni ragionevole dubbio.
La sentenza di Cucchi però è andata oltre. E’ vero, è stato picchiato, ma per i giudici la causa che ha favorito l’arresto cardiaco era la denutrizione, la magrezza a cui solo i medici avrebbero dovuto porre rimedio. In Italia non c’è solo Cucchi e la sua coraggiosa sorella Ilaria. In Italia ci son 100 casi all’anno come lui: tra questi c’è il caso di Marcello Lonzi uno dei 100 casi taciuti dai media.
La pena di MORTE è abolita dalla Costituzione nel 1948.
In carcere muoiono però ogni anno più di 100 detenuti in circostanze misteriose. Ad esempio un ragazzo può morire di infarto a Livorno, lo dice il medico del carcere, con otto costole rotte, due denti spezzati, due buchi in testa, mandibola, sterno e polso fratturati. Di infarto, non a causa di un pestaggio. Marcello Lonzi, un ragazzo, era stato condannato per tentato furto, nove mesi di reclusione. Sua madre vuole la verità e le scuse dallo Stato che avrebbe dovuto vigilare sulla vita di suo figlio.Intervista a Maria Ciuffi, mamma di Marcello Lonzi:
Otto costole rotte, due buchi in testa per un infarto
Una mamma sola contro lo Stato
Tutto questo perché? Perché il mio medico legale pensava che io arrivassi al processo e invece il processo non l’ho mai avuto, sono sette anni quest’anno che non ho mai avuto un processo e le due archiviazioni sono state fatte.. io, l’avvocato e lo stesso G.I.P., Rinaldo Merani, che è lo stesso del 2004 e del 2010. Anche questo mi sono chiesta: se dovevano rimettere lui, non lo so. Diciamo. Però penso che, guardando le foto anche il più imbecille, come sono io, che non sono nessuno, vede che mio figlio è stato picchiato.Oltretutto ho dovuto cercare un medico legale a Genova, perché in Toscana nessuno mi avrebbe aiutato, perché mi sono rivolta a uno e mi è stato riferito “Signora Ciuffi, si cerchi un medico legale fuori dalla Toscana, perché in Toscana non l’aiuterà nessuno”. = MAFIOSI