venerdì 5 luglio 2013

eccoci..


Persone 'Licenziate' dal settore penitenziario :


Due buchi in testa ed otto costole rotte: la storia di Marcello Lonzi – FOTO – VIDEO
Il corpo di Marcello Lonzi fotografato nel carcere Le Sughere.

Il corpo di Marcello Lonzi fotografato nel carcere Le Sughere.
Ogni anno nelle carceri italiane muoiono almeno 100 uomini per cause misteriose. L’iter è sempre quello: alcuni detenuti sentono un tonfo, delle botte, delle grida di dolore, poi un silenzio soffocante. Qualcuno da l’allarme e arriva il medico del carcere, il primo a dover nascondere quello che ad alcuni sembra un omicidio, ma solitamente ne seguono molti altri. Per i giudici la ricerca è sempre la stessa: la causa che ha provocato la morte biologica. E tutta lì che si gioca la partita. Ma la morte biologica si ha sempre con l’arresto cardiaco. E’ un meccanismo simile a ogni essere vivente dotato di questo muscolo. I medici lo sanno, ma alla legge non importa. Per i giudici anche chi muore con due buchi in testa e 8 costole rotte, muore inevitabilmente per causa naturale, cioè per arresto cardiaco. In buona sostanza non è semplicemnete legittimo dire che un uomo torturato muore perchè il cuore si è fermato, è soprattutto giusto. Dicendo così non si sbaglia, si fuga ogni ragionevole dubbio.
La sentenza di Cucchi però è andata oltre. E’ vero, è stato picchiato, ma per i giudici la causa che ha favorito l’arresto cardiaco era la denutrizione, la magrezza a cui solo i medici avrebbero dovuto porre rimedio. In Italia non c’è solo Cucchi e la sua coraggiosa sorella Ilaria. In Italia ci son 100 casi all’anno come lui: tra questi c’è il caso di Marcello Lonzi uno dei 100 casi taciuti dai media.

La pena di MORTE è abolita dalla Costituzione nel 1948.

In carcere muoiono però ogni anno più di 100 detenuti in circostanze misteriose. Ad esempio un ragazzo può morire di infarto a Livorno, lo dice il medico del carcere, con otto costole rotte, due denti spezzati, due buchi in testa, mandibola, sterno e polso fratturati. Di infarto, non a causa di un pestaggio. Marcello Lonzi, un ragazzo, era stato condannato per tentato furto, nove mesi di reclusione. Sua madre vuole la verità e le scuse dallo Stato che avrebbe dovuto vigilare sulla vita di suo figlio.
Intervista a Maria Ciuffi, mamma di Marcello Lonzi:
Otto costole rotte, due buchi in testa per un infarto

Una mamma sola contro lo Stato
Volto di Marcello Lonzi fotografato nel carcere Le Sughere di Livorno
Volto di Marcello Lonzi fotografato nel carcere Le Sughere di Livorno
Tutto questo perché? Perché il mio medico legale pensava che io arrivassi al processo e invece il processo non l’ho mai avuto, sono sette anni quest’anno che non ho mai avuto un processo e le due archiviazioni sono state fatte.. io, l’avvocato e lo stesso G.I.P., Rinaldo Merani, che è lo stesso del 2004 e del 2010. Anche questo mi sono chiesta: se dovevano rimettere lui, non lo so. Diciamo. Però penso che, guardando le foto anche il più imbecille, come sono io, che non sono nessuno, vede che mio figlio è stato picchiato.Oltretutto ho dovuto cercare un medico legale a Genova, perché in Toscana nessuno mi avrebbe aiutato, perché mi sono rivolta a uno e mi è stato riferito “Signora Ciuffi, si cerchi un medico legale fuori dalla Toscana, perché in Toscana non l’aiuterà nessuno”.  = MAFIOSI