giovedì 2 luglio 2015

NON E' CHE FATE SCHIFO... DI PIU'


Sesso in ufficio per scarcerare un capo clan: 

le accuse al pm romano Roberto Staffa


«In tempi diversi, all’interno del proprio ufficio sito in piazzale Clodio nei locali della procura di Roma, indebitamente induceva ad avere con lui rapporti sessuali i transessuali “Paola”, “Janin”, “Ully”, “Brenda”, “Larissa romana”, “Camilla”, – clandestini e in parte esercenti l’attività di prostituzione (alcuni anche indagati per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ed altro, e/o sottoposti a custodia cautelare in carcere)». Sta scritto nel capo d’imputazione, riguardante il reato di concussione, contestato al pubblico ministero di Roma Roberto Staffa, arrestato mercoledì  su esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Perugia Carla Giangamboni su richiesta dei magistrati perugini Giacomo Fumu, procuratore capo, e Angela Avila, sostituto procuratore dello stesso ufficio. Secondo l’accusa questi fatti sarebbero accaduti a Roma prima dell’agosto 2011.


«provveduto alla richiesta di successivi rinnovi ( ogni tre mesi) e personalmente – o per il tramite di terzi  da lui delegati – tenendo “sotto controllo” le scadenze e gli adempimenti relativi, facendo di fatto dipendere la loro posizione di “libero/detenuto”  e “ regolare/ irregolare” sul territorio nazionale dalla di lui volontà, in tal modo abusando della sua qualità o comunque dei suoi poteri»

.E QUESTA DEI RINNOVI NON E' NUOVA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
'SIGNORI' NON SIAMO TUTTI "BRENDA" oppure "CAMILLA"

#annateveneaffanculopagliacci